Tenace sino in fondo

Ha lottato con tutte le sue forze fedele al nome con cui tutti lo conoscevano in paese. Contro un avversario troppo grande, ma con la dignità e la tenacia di sempre. La bellissima foto di Sandro Fadda spiega meglio di mille parole chi era Salvatore Coi, una persona che per decenni ha dedicato la sua vita alla famiglia, al calcio e alla cultura del lavoro. Tenero con i bambini, ma anche deciso con i più grandi quando serviva un rimprovero per quelli più vivaci come il figlio Francesco, che è stato anche suo giocatore. Ha avuto il merito di lanciare il talento di Antonio Borrotzu che quando sembrava aver perso l'ultimo treno venne schierato in attacco dove fece esplodere le sue qualità atletiche, prima a Tempio poi in giro per l'Italia. Ha vissuto tutte le epoche del calcio oranese, gli anni Settanta da calciatore, poi allenatore della prima squadra e  delle giovanili, juniores allievi e giovanissimi, e negli ultimi anni nella scuola calcio dove con pazienza seguiva i più piccoli. Tra i tecnici più anziani ma anche tra i più umili a rimettersi in gioco, ad ascoltare,  in tempi in cui molti fanno i fenomeni, lui sapeva che alla base del calcio ci sono qualità semplici come il carattere , l'impegno e lo spirito di sacrificio. Alternando sardo e italiano per farsi capire da tutti. Al figlio Francesco e tutta la famiglia che purtroppo piange altre vittime della pandemia, formuliamo le più sincere condoglianze, felici di aver conosciuto una grande persona prima che allenatore  e educatore. Mister, continua a guidarci da lassù ...


Giocatore il secondo in basso da destra

Allenatore delle giovanili