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Il primo a destra con Gianfranco Zola e Stefano Zichi in un torneo a Oliena |
Condivide con il fratello Gonario la passione per il pallone, trasmessa da babbo Gianni che ha sempre avuto un occhio di riguardo per il calcio oranese. Ma lui sta dietro le quinte, in questi anni ha ricoperto più ruoli tra prima squadra e settore giovanile con figli da seguire. Giuseppe Mura racconta la sua esperienza da dirigente verdeazzurro.
Cosa significa per te fare il dirigente?
Eh, questa domanda ha tante risposte...
Fare il dirigente é un po' una "missione sociale" che "ci viene chiesta" in queste piccole comunità, ma in pochi, troppo pochi, rispondiamo positivamente. Per me, in primis, é restituire ciò che ho ricevuto quando stavo dall'altra parte, e qualcuno mi ha dato la possibilità di giocare, imparare e crescere. Sarò sempre grato a tutti i dirigenti che ho conosciuto da giocatore, soprattutto delle giovanili... essere dirigente é la maniera più nobile per essere grati a chi c'é stato prima di noi. Mi stupisce ,a riguardo, proprio la carenza di ex giocatori (prima squadra e non) che non hanno mai fatto i dirigenti una volta appese le scarpe al chiodo.(Sono sempre in tempo eh?!). Detto questo, poi, non posso dire altro che fare il dirigente significa impegno costante ma anche opportunità di nuove conoscenze al di fuori della propria cerchia, con le quali si parte dalla condivisione della passione per il calcio e spesso si evolvono in vere e proprie amicizie. Concludo con il dire che fare il dirigente a questi livelli é, e deve essere, prima di tutto un divertimento.
Nell' organizzazione del lavoro settimanale come gestite le attività negli allenamenti e nelle partite?
Mah, questo più che altro é questione di organizzazione iniziale. Nel momento in cui si programma la stagione bisogna essere bravi a pianificare il tutto. Se lo si fa bene, poi, durante l'anno va tutto liscio, salvo piccoli imprevisti che si risolvono facilmente. Ovviamente ognuno cerca di seguire ciò che più gli si addice e preferisce occuparsi prevalentemente di una categoria anziché di un un' altra, ma allo stesso tempo é presente tutta la settimana per dare il suo supporto dove é necessario.
Un tuo giudizio sulla prima squadra
Siamo sulla buona strada. Abbiamo una rosa giovane, un gruppo di ragazzi splendidi che si allena con serietà e si diverte allo stesso tempo.
Abbiamo fatto vedere in alcune partite le potenzialità che si hanno, se solo si é consapevoli di averle. Ecco, quello che dobbiamo raggiungere prima possibile é questo: consapevolezza dei propri mezzi e credo che qualche punto in più arrivi in quel momento li.Uno dei nostri obbiettivi é sicuramente questo.
Non é ancora concluso il girone di andata e se andiamo a guardare i tabellini delle gare vediamo quanti giovani locali hanno calpestato degnamente il terreno di gioco...e anche questo, é uno degli obbiettivi che ci siamo messi a inizio stagione come punto di partenza del progetto.
Se potessi cosa cambieresti del calcio dilettantistico?
Ahimè ... Qui mi dilungherei veramente troppo!
Provo a sintetizzare con tre parole: umiltà, serietà e valorizzazione dei propri mezzi.
Dei dirigenti del passato quali ricordi con più affetto e che valori ti hanno trasmesso
In verità ricordo tutti quelli che ho avuto la fortuna di incontrare con un enorme piacere. Ognuno ha avuto il proprio ruolo, da Ziù Andria Brundu (Caciucciu) a Juvanne (Camagnola), da Mario Pinna a Lorenzo Coi, da Ziù Gonarieddu Nivola a Nicola Bruno, da Ziu Giginu Cosseddu a Ziù Andria Brundu (Dentedda), da Ziù Peppe Noli (Cavallone) a Ziù Andria Fadda(Vecchio), da Gianni Milia a Bertoccheddu... Ne elencherei ancora tanti altri e gli elencherei tutti perché veramente chi in un modo chi in un altro sono stati tutti importanti per me e li ricordo con grande stima e affetto Ma anche qui, mi dilungherei all' infinito. Spero solo, che in questi anni da dirigente riesca a lasciare ad ognuno dei ragazzi anche solo un decimo di ciò che tutti i dirigenti che ho incontrato hanno lasciato a me.
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Uno storico gruppo di dirigenti |