Un metro e sessanta di felicità

Per gentile concessione dell'autore di Super tele Gianni Nivola, premiato in occasione del concorso regionale di letteratura sportiva, un ricordo di Mario Crudu in occasione dello spareggio del 1987 vinto ai rigori contro il Sindia.

"Sembra ancora più piccolo Mario, la maglia rossa ed i pantaloncini imbottiti lo schiacciano verso il basso. Le gambe, sembrano non esserci, gli si vede solo il ginocchio, tra i pantaloncini ed i calzettoni, i guanti “Ullsport”, hanno aumentato a dismisura la dimensione delle sue mani. Poi, come in una roulette Russa, in quel campo, con le tribune in legno, sproporzionate e quasi ridicole, si inizia a calciare i rigori. Tutto è già scritto, il nostro peso storico deve per forza contare qualcosa, noi non sbagliamo mai, Mario aspetta il momento propizio. Poi, ne para uno, prima di dedicarsi ai suoi doveri di lavoratore e padre esemplare, ne para uno. Lo para per tutti noi, per il recinto, per il vecchio lavatoio, per tutte le ragazze che non abbiamo mai avuto, per quel paese che in fondo amiamo svisceratamente.

Quel gesto, quel volo, importante come la nascita di un figlio, entusiasmante come l’urlo di Tardelli, un metro e sessanta di felicità, la conferma che le persone spesso defilate, finiscono per incidere più di tutte nelle vicende umane...................”

La foto della squadra in maglia bianca, quella vincente a Bolotana, Mario Crudu è il primo in alto da sinistra